Riflessioni d'estate
COME LA POLITICA PUÒ STRAVOLGERE LA DEMOCRAZIA
IL CASO ITALIA
La democrazia impone un bene prezioso per tutti: l'uguaglianza giuridica dei cittadini dettata da una Costituzione accettata da tutti.
E' compito della politica attuare questo principio.
In Italia la politica tende, invece, a trasformare quell'uguaglianza giuridica in un distorto egualitarismo sociale nel quale l'appartenenza partitica e la conservazione del potere a vita prevaricano, sino ad annullare, i diritti naturali dei cittadini, ignorando del tutto i meriti personali e professionali.
In tal modo la politica instaura un vero e proprio “dispotismo democratico” che può sfociare, secondo le analisi politiche elaborate da Tocqueville nel 1800, tuttora valide, in una “tirannia democratica”.
La vera “Democrazia” potrà subentrare a quella camuffata, solo attraverso una autentica rivoluzione culturale e morale, invocata in celebri loro scritti ed interventi:
• da Antonio Gramsci “Il Paese ha bisogno di una riforma culturale e morale” (1932);
da Aldo Moro “Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere” (1978);
da Enrico Berlinguer “I partiti sono diventati macchine di potere, non fanno più politica, hanno degenerato e questa è l’origine dei malanni d’Italia” (1981);
parole che hanno attraversato diversi decenni di storia italiana e sono ancora vive oggi, anzi, hanno ancora più spessore morale, culturale e politico.
Occorre, ed è auspicabile, un OBAMA italiano che faccia proprie queste parole e faccia uscire questo Paese dal degrado politico in cui si trova, ripristinando la vera “DEMOCRAZIA”.
Gallipoli, 15 agosto 2009 prof. Alberto Pagliarini